Biofilmografia Andrea Sbarretti |
Don Pierino (2011)
Lontano da tutti (2017)
Il cinema di Sbarretti è un cinema asciutto, disincantato. Sembra quasi
che i sogni non esistano, sono cancellati nel condominio delle vite
disilluse. Questo è il suo immaginario, odora di minestrone e di bitume,
di bagno schiuma e di sudore. (Prof. Raffaele Federici – Docente
Sociologia)
Sbarretti mette il proprio sguardo a disposizione, dando voce genuina a
una provincia che spesso viene relegata in un ambito marginale quasi che
solo le grandi città contassero in Italia (salvo poi ricordarsene in tempi
di elezioni per vantare la 'conquista' di luoghi destinati poi a rientrare
in un cono d'ombra). (Giancarlo Zappoli - Mymovies)
C’è un sottile filo di rassegnata normalità a collegare tutte le storie
proposte da Sbarretti, tanto semplici e schiette quanto mai profonde.
(Noemi Matteucci - Umbria24)
Andrea Sbarretti è un regista coraggioso, spregiudicato, avulso da ogni
condizionamento, capace di operare in maniera esasperata, sia sul piano
tecnico che su quello contenutistico. (Francesco Castellini - Il
giornale dell' Umbria)
Andrea Sbarretti è un cronista. E' uno che non ci mette nulla di suo. E'
uno che va e racconta la realtà com'è. Lo fa in maniera cruenta. Va, quasi come uno sciacallo dopo
una disgrazia a raccogliere quel poco che rimane. E questo è
rivoluzionario, perchè ci racconta quello che noi siamo e ce lo racconta senza
ammortizzatori, senza air bag. (Massimo D'Antonio - Teleterni)
Come il ciabattino Orneore Metelli negli anni Venti e Trenta raccontava la
vita cittadina, così Sbarretti con le tecnologie visive del terzo
Millennio pone l’accento su aspetti inediti della vita di provincia
utilizzando scene “forti” e nette. C’è glamour, c’è trash e anche un
pizzico di filosofia. E’ un quadro naif, come naif è Sbarretti in tutti i
suoi lavori. (Andrea Fabbri - La Nazione)
Sbarretti racconta in presa diretta con taglio neorealistico "lo stato
delle cose", per dirla alla Wim Wenders, per fotografare attraverso il
cinema il mutamento del costume italiano. (Antonio De Angelis - Il
Messaggero)
Andrea Sbarretti è un regista a cui va riconosciuta l’onestà intellettuale che lo spinge a girare, pur tra mille difficoltà, solo film che sente profondamente.
(Giancarlo Zappoli - Mymovies)
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Nato a Terni nel 1972.
Nel
2007 Andrea Sbarretti si laurea in Scienze e Tecnologie della Produzione
Artistica con una Tesi su Paolo Sorrentino. Inizia l'attività realizzando
documentari a costo zero che presenta a Teleterni, una TV umbra: Duemila30, Io
Rifletto, Lo sguardo, Essere Umbri.
Tra il 2009 ed il 2011 gira due
lungometraggi usciti nei cinema: La sella del vento e Don Pierino. Nel 2010 con
Morfologia vince Amori in corto a Terni. Nel 2014 con
L'operaio, vince l'Umbria
Film Festival sez. Corti e l'anno dopo, prendendo spunto dal
cortometraggio inizia le riprese di Lontano da tutti, un film sul
licenziamento di 300 operai dalla Thyssen Krupp di Terni. Nel 2019 realizza Il lento inverno uscito in diversi cinema ed ottenendo
il Premio Speciale al Sezze Film Festival. Nel 2022 viene premiato al Festival
di Giornalismo di Perugia per il documentario Gavelli trasmesso su Rai 2.
Tra il 2022 ed il 2024 Su queste montagne viene selezionato ad oltre
50 Festival, ottenendo numerosi premi.
Miglior regia Coliseum Film Festival Roma 2024
La sella del vento (2009)
Il lento inverno (2019)
Retesole - Giampiero Tasso (Presentazione
Don Pierino)
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